Ottobre, tempo di iniziative di promozione della lettura come #ioleggoperché e Libriamoci.
Occasioni importanti per scoprire alcune delle proposte che le istituzioni del settore dedicano ormai da anni alla promozione della lettura nelle scuole.
Promozione non equivale ad educazione, come ben sappiamo, ma è vero che dall'una si può generare un movimento verso l'altra e scoprire che portare libri nelle scuole può essere sempre più utile quando quelle storie, con le giuste strategie praticate nel tempo e con costanza, mediate da insegnanti-lettori/lettrici consapevoli, diventano il volano per tanto altro: comprensione del testo, di sé, del mondo, padronanza della lingua, costruzione di una visione critica, capacità di interpretazione dei fenomeni, auto-orientamento, socializzazione, apertura al <diverso>, <lontano>, <ignoto> da sé.
L'iniziativa nasce per volere dell'Associazione Italiana Editori ed è sostenuta dal Ministero della Cultura, dal Centro per il Libro e la Lettura, dal Dipartimento dello Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e di tutta la filiera del Libro. Ma in cosa consiste esattamente?
Si tratta di recarsi in Libreria per l'acquisto di un libro che andrà poi donato alle biblioteche scolastiche gemellate. Alla fine della raccolta gli Editori contribuiscono con un numero di libri pari alla donazione nazionale complessiva suddiviso per le Scuole partecipanti. Un bel modo, insomma, per creare biblioteche o foraggiarne di esistenti. Accanto a questa, fondamentale attività, si sono sviluppati nel tempo contest e lab che si possono approfondire visitando il sito dedicato: https://www.ioleggoperche.it/.
Sì, ma quali libri far acquistare? Qui subentra il ruolo dell'insegnante che, conoscendo il suo contesto classe e scolastico, può decidere di stilare una bibliografia minima o ampliata di titoli per le biblioteche esistenti, magari a seconda della classe di insegnamento e del grado.
Invitando poi famiglie, colleghi e conoscenti ad entrare nelle librerie gemellate - cui quella bibliografia era stata consegnata - a scegliere tra i testi che l'insegnante aveva caldeggiato per la donazione oppure a farsi consigliare dagli stessi (esperti) librai. Resta comunque la totale libertà del donatore/donatrice di scegliere il libro e donarlo secondo il proprio gusto.
C'è a mio avviso una seconda, interessante opzione: far stilare la bibliografia agli stessi alunni e alunne, rendendoli protagonisti della scelta. Un'opzione che consente di far entrare nelle biblioteche soprattutto testi di narrativa contemporanea di qualità e stimolanti.
Come? Ve lo racconto.
Sin dall'anno scorso lancio l'attività in questo periodo, assicurandomi che tutti abbiano con sé dispositivi digitali per la navigazione e l'accesso a Classroom per le istruzioni.
In sostanza chiedo loro di navigare all'interno dei cataloghi specializzati in editoria per ragazzi, da me precedentemente selezionati, chiedendo di scorrere titolo, copertina, trama e fornendo loro un foglio di lavoro condiviso per annotare i titoli che vorrebbero avere in biblioteca di classe,al momento assenti. Mio compito è quello di facilitare la consultazione dei cataloghi dando magari delle informazioni sulle case editrici specializzate in un genere o in un linguaggio, oppure mostrando ad alta voce le domande/considerazioni che un lettore si pone nella fase della scelta. Un ottimo modo per ripassare strategie di base del laboratorio relative al paratesto e alle connessioni!
Nella sessione si aprono dibattiti, anche sulla scelta delle case editrici di utilizzare un linguaggio paritario; si condividono esperienze di lettura, magari rievocando progetti passati; ma, soprattutto, si ragiona anche su ciò che ci spinge a cercare delle storie: dal foglio condiviso, nel quale avevo chiesto di indicare anche una veloce motivazione della scelta, emergono:
- precedente conoscenza di una trasposizione filmica (anime);
- precedente conoscenza dell'autore;
- titolo, trama e copertina intriganti;
- tematica vicina ai propri interessi;
- intreccio simile ad uno amato in precedenza.
Ecco quindi un modo per rinnovare o continuare ad esplorare i propri territori di lettura, fondamentali per lo slancio verso nuove scelte. Ed ecco per me l'occasione di conoscerli sempre più a fondo, di misurare cambiamenti, valutare trasformazioni e interessi. E poi succede sempre così: mentre la mia presenza si fa sempre più sottile, mi stupiscono con osservazioni acute, che mi danno la cifra di quanto sono veramente cresciuti.
E ora restiamo in attesa di sapere cosa avremo in donazione e di riempire sempre di più e meglio il nostro scaffale.
Martina Micillo
Nessun commento:
Posta un commento