Come sistemare una biblioteca di classe?

Giugno, scuola “finita”, caldo asfissiante, classi sottosopra e tempo per riflettere.

Per la prima volta da 5 anni a questa parte - da quando cioè
 ho iniziato a studiare e ad applicare alcuni dei principi del Reading workshop americano - ho deciso di catalogare i libri in mio possesso per poter poi costruire dal prossimo settembre, insieme ai ragazzi e alle ragazze, delle biblioteche di classe sempre più stimolanti e in linea con i loro bisogni di lettori e persone in crescita. 


Partivo 5 anni fa con entusiasmo e voglia di darmi da fare, cercando tutti i mezzi per allestire scaffali letterari in classe: acquisti miei nuovi e di seconda mano, prestiti dei ragazzi, iniziative delle famiglie, recupero di volumi abbandonati da altri o eventuali donazioni. 
Negli anni ho accumulato e perso tanti testi, e ho cercato sempre di coinvolgere le mie classi nella sistemazione degli scaffali generando apposite sessioni di lettura, scambio, categorizzazione ed etichettatura dei volumi per un accesso più facile e condiviso.
E’ un lavoro stimolante, che genera senso di appartenenza alla comunità, ma che presuppone anche alcune consapevolezze in ambito letterario. 
Un lavoro, quindi, che può essere controproducente presentare all’inizio dell’anno scolastico e, in generale, all’inizio del triennio (classi prime, per intenderci). 
Quest'anno, con una prima che ha messo a dura prova le mie capacità di educatrice alla lettura, ho potuto osservare i seguenti fenomeni con una certa frequenza:
  • prendi e lascia (con picchi di cinque cambi a sessione di lettura);
  • cambio libro a ogni sessione (senza proseguire né a casa né solo a scuola);
  • difficoltà a riporre il libro nella sua sezione;
  • constatazione di aver letto tutto (!) o di non essere interessati a nessun libro presente nella bdc*;
  • numerose richieste di lettura condivisa, trasformatesi poi in chiacchiere da bar.
Mi sono quindi chiesta più volte in cosa stessi sbagliando e mi sono quindi trovata a ricalibrare il tiro sotto vari aspetti (che saranno magari oggetto di un altro post). 

E io, cosa ho avuto difficoltà a fare?
  • presentare con una certa frequenza nuovi libri o libri già presenti nella biblioteca per mancanza di preparazione, tempo, attenzione;
  • rendere più partecipi e consapevoli i ragazzi dell’organizzazione, richiamando al rispetto e alla cura della biblioteca;
  • inserire testi che fossero realmente interessanti per lettori in erba, fragili, con tempi di attenzione bassi e con un forte interesse per la narrativa inquietante e realistica, meglio se con storie di bullismo, cyberbullismo, degrado e riscatto sociale.
Alla luce di questo mi sono detta che, complice l’esser fuori quest’anno dalla commissione d’esame, avrei dovuto dedicare il buon tempo di giugno a risistemare la mia biblioteca di classe. E dunque, da dove sono partita?

Anzitutto dalla rete: ho cercato colleghe che fossero più esperte di me e ho trovato in Cecilia, autrice del blog https://lascuoladiziogustavo.wordpress.com/, una persona competente e generosa. Parlando con lei e consultando l’elenco della sua biblioteca di istituto, ho capito piano piano cosa mi serviva e cosa volevo realizzare.
Insieme ad Amalia Maria Amendola, invece, bibliotecaria ed esperta di libro e lettura, ho ragionato sul sistema migliore di catalogazione, tornando a scoprire uno strumento che (sigh!) avevo già utilizzato per poi abbandonarlo.
Et voilà, dopo una settimana di selezione, carico, scarico, cambio destinazione, riciclo, acquisto etichette colorate, acquisto e montaggio librerie (fondamentali Ikea+Iuri), ero pronta per rifondare la mia biblioteca di classe. 

Come mi sono mossa?
  • Ho installato l’applicazione gratuita My Library, che consente di scansionare i codici isbn e caricare il relativo libro in una libreria digitale;
  • Ho assegnato a ciascuno una macrocategoria indicativa, come “crescita”, “inquietante”, “mistero”, “non fiction”, cui poi è associata un’etichetta colorata;
  • Al termine della scansione (350 libri al momento), ho esportato e salvato il file excel della libreria sul mio drive.
Cosa mi ha permesso di fare questa operazione? 
Catalogando e suddividendo i libri per macrocategorie ho potuto acquisire maggiori consapevolezze su:
  • quali sono i generi e i temi da rinverdire ed ampliare;
  • quali testi, all’interno di ciascun genere, sono consigliabili per lettori deboli, medi e forti;
  • quali testi mi ispirano per una lettura a voce alta e quali invece sono più marcatamente da proporre in lettura individuale;
  • fare il punto sulle doppie e triple copie, ma anche sugli scomparsi (li rivoglio!), provando magari a pianificare gruppi di lettura per l’anno a venire;
  • iniziare a suddividere i testi tra le due classi che avrò l’anno prossimo.
In cosa spero che questa operazione mi aiuti e sostenga nel corso dell’anno?
  • Ridurre i tempi per la scelta del libro e i frequenti abbandoni da parte dei ragazzi;
  • Facilitare la sistemazione degli scaffali da parte loro;
  • Maturare pian piano consapevolezza sulle proprie preferenze di lettura trovando nella biblioteca di classe un valido strumento per sostenerle;
  • Pianificare con più regolarità delle presentazioni di libri aiutandomi con le trame registrate nel file excel, che via via vado ad aggiornare;
  • Maturare io sempre più conoscenze sulla letteratura per ragazze e ragazzi, orientandomi al meglio tra temi, generi e livello di lettura per far sempre più accadere la magia dell’incontro tra le persone e il libro giusto al momento giusto.
Nutro, com’è naturale che sia, anche alcuni timori: 
Riuscirò a tenere la catalogazione aggiornata? 
Troverò il tempo per registrare la trama dopo la lettura del libro? 
Le categorie create saranno funzionali per i lettori?
 
Da settembre potrei iniziare ad avere le risposte a queste domande e, come sempre, tornare ad aggiustare, migliorare, ricalibrare. Con due scopi fondamentali: piacere ed efficacia.

* bdc: acronimo per biblioteca di classe.